martedì 27 maggio 2014

"I MIEI FILM" di Arianna Niero "Solo gli amanti sopravvivono" – Jim Jarmusch




Ispirato, romantico, struggente.
Una storia raccontata con gli occhi di un esteta attento, sensibile e visionario
Tilda Swinton, è una vampira saggia di 3000 anni, Tom Hiddleston, un ragazzino solitario e tormentato di 500 anni: sono colti, evoluti e bellissimi; disprezzano la tecnologia e il genere umano.
A un certo punto lei, di fronte alle ansie esistenziali di lui, lo redarguisce con amore e tenerezza infiniti: “Vivi da tutti questi anni e ancora non l’hai capito? Contemplare la natura. Coltivare la gentilezza, le amicizie. Ballare…”
Poi mette su un disco, in vinile, e comincia a ballare, mentre la macchina da presa la riprende dall’alto, affascinante e intimamente perfetta.

Sono gli amanti sopravvivono: grazie alla bellezza, all’arte, all’amore.

giovedì 22 maggio 2014

StorieReali presenta: INTERVISTA A MARCO PETRUS

                                 
                                   “La città danzante di Marco Petrus” 

Marco Petrus, foto di Monica Castiglioni


Singapore è una delle metropoli simbolo della New Economy, spaventosamente ricca, con un’altissima concentrazione di nuovi edifici progettati dai più famosi architetti e con surreali alberi di metallo alti cinquanta metri, che sorreggono ponti e giardini pensili.
Nell’ultima mostra, Altlas, inaugurata alla Triennale lo scorso 29 Aprile e visitabile fino al 2 Giugno, Marco Petrus elabora e presenta il suo nuovo progetto di città sognata ed immaginata, lui che è sempre partito dall’esaltazione del singolo dettaglio, dall’inquadramento del palazzo storico conosciuto e dall’osservazione razionale della realtà urbana e architettonica della sua adorata Milano: poiché è attraverso la rigorosa struttura geometrica e nella ripetizione costante degli elementi che Petrus ha costruito il piano di osservazione, anche dal punto di vista sociale e antropologico.

lunedì 12 maggio 2014

StorieReali presenta: INTERVISTA A MARCO POLLICE

                                   
                                         “Le mille luci di Marco Pollice”
                       
Marco Pollice



“I colori oramai non sono più pigmenti, sono luci. Noi viviamo almeno il sessanta per cento della nostra giornata in mezzo a luci colorate. I casi sono due: o ci spariamo, perché non sopportiamo questa disumanità del paesaggio che ci circonda, oppure ci viene voglia di capire che cosa possiamo farne” Ettore Sottsass

Oggi i passaggi tra le espressioni artistiche sono fluidi, non esistono linee di demarcazione tra scultura, pittura, architettura e design. Chi opera in questi territori senza confini, come Marco Pollice, riconosce che gli ambiti di ricerca e di progettazione si sono amplificati: dalloggetto allabitazione, dalla città fino al paesaggio urbano e alla dimensione sociale. Come auspica, in anticipo sui tempi, il grande teorico prima che designer Ettore Sottsass, non si può eludere limpatto psicologico, prima che estetico, che le invenzioni e i progetti urbani hanno sulla comunità intera.

La luce è stata un elemento centrale per tutti gli innovatori: nel cinema, con i chiaro scuro di Friz Lang e gli sguardi illuminati di Buster Keaton, in pittura, con gli scorci psicologici di Caravaggio, con la luce artificiale di Vermeer, e le installazioni neon di Fontana, in architettura con lapertura alla luce naturale nelle costruzioni di Le Corbusier. E questi sono solo pochi esempi. Eppure per molto tempo, come in altri settori, lItalia è rimasta indietro nelluso delle nuove tecnologie e delle infinite risorse legate allilluminazione. Il nostro immaginario collettivo spaziava in modo limitato dai principeschi lampadari veneziani di Murano, ai neon asettici e asfittici dei garage o dei lampioni delle nostre città, senza dimenticare le abatjour del tinello negli anni 50. Non per Marco Pollice che è sempre stato al passo coi tempi, facendo ricerca e aggiornamenti costanti.

" I MIEI FILM" di Arianna Niero “Grand Budapest Hotel” – Wes Anderson




Un film divertente, una storia strampalata, scenografie bellissime.
La ricostruzione della location, totalmente inventata, è godibilissima fin nel minimo dettaglio.
Divertente, sopra le righe, con personaggi decisamente fuori dal comune, in alcuni momenti ricorda un Kusturica in versione occidentale, è un film che parla anche di amore e amicizia, con un’insolita e sorprendente tenerezza.


domenica 4 maggio 2014

"I MIEI FILM" di Arianna Niero “Ida” di Pawel Pawlikowski





Nella Polonia degli anni sessanta, dove incombe il comunismo reale, una giovane novizia, prima di prendere i voti, va a trovare una zia mai conosciuta. Trova una donna cinica e senza più speranze, insieme percorreranno un tratto di strada, che le porterà fino alle radici del loro doloroso passato. Un film pieno di meraviglia, nel senso che riempie di stupore. Tutti gli attori hanno facce intense e bellissime. Nonostante l’atmosfera cupa, il bianco e nero grave e rigoroso, la storia devastante, è un film incanta con delicatezza, commuove e consola.