Autismo e Arte: Energia del Possibile
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Aprilia, Laboratorio Colore n. 2 |
L’autismo e’ sempre più presente nel nostro paese. Venti anni fa, la patologia colpiva un bambino ogni 200, oggi uno su 20. In due decadi, i casi sono aumentati di dieci volte. Le cause di questo aumento in un paese, come l’Italia, dove le Istituzioni e il sistema sanitario, risultano decisamente carenti e non adeguati, sono principalmente due: la diagnosi, che spesso non avviene tempestivamente, anzi in ritardo, e le cure non idonee. Una delle poche certezze, conquistate anche sul campo e nell’ambito della ricerca, e’ che un metodo non funziona per tutti. Ogni caso ha una storia a sé, ed è un percorso individuale.
Nonostante il mistero, i preconcetti e l’ignoranza che circondano la condizione dell’autismo, le possibilità di miglioramento della qualità della vita di questi bambini e delle loro famiglie, risulta possibile e dipende dalla tempistica con il quale si effettua una valutazione e, di conseguenza, di terapie mirate al singolo caso. Il 70% dei bambini in cura, ha migliorato la propria diagnosi ed entro il 24% e’ uscito dall’autismo, quindi non si tratta di una situazione incurabile.
Una costante che accomuna poi la maggior parte dei casi accertati, e’ la sperimentazione e l’adozione, con ottimi risultati, di coinvolgimento e di comunicazione, attraverso terapie creative, in ambiti come la pittura, la musica e la scrittura.
Il caso dell’artista Roberto Alborghetti, non pianificato, ma coordinato e proposto dalla docente Patrizia Sapri e successivamente da terapeuti e psicologi, apre e conferma la possibilità d’infiniti progetti in questa direzione. Il lavoro informale e dal potente valore simbolico cromatico dell’artista e’ risultato perfettamente complementare, nell’ispirare e nel coinvolgere, i ragazzi e bambini autistici che, stimolati visivamente e mentalmente dalle opere, sono riusciti poi,ad esprimere liberamente la loro versione pittorica, non certo solo da passivi e semplici spettatori. Immaginazione, coinvolgimento, sintesi motoria ed espressiva, convogliati e scaturiti dalle opere stesse: le "Lacer/azioni", che posseggono intrinsecamente il potere d’innescare attenzione, emulazione, creatività e partecipazione. Un grande risultato, per l’arte, che se non può cambiare il mondo può, come in questo caso, sentirsi partecipe ed utile ad un progetto esistenziale ed umano, ancora prima che terapeutico e scientifico.
Nei testi seguenti, e’ sintetizzata e raccontata quest’ esperienza unica, da parte dell’artista e del terapeuta, ma che non vuole e non può rimanere isolata, aprendo invece la prospettiva a futuri ed ulteriori esperimenti e laboratori a servizio dei ragazzi autistici e non solo. Le domande che solitamente, fanno parte delle nostre interviste, in questo caso, sarebbero risultate ridondanti e retoriche, poiché le risposte, sono già contenute ed espresse, nel modo migliore, in queste testimonianze dirette dei protagonisti.
https://robertoalborghetti.wordpress.com/