La Filarmonica della Scala
![]() |
La Filarmonica della Scala durante un concerto diretto dal maestro Semyon Bichkov (fotografia@ Luca Piva) |
La stagione della Filarmonica della Scala che si è inaugurata lunedì 3 dicembre non sarà
una stagione
qualsiasi: ricorrono infatti i trenta anni dalla fondazione.
L’orchestra Filarmonica nacque, per iniziativa di Claudio Abbado nel 1982, su
modello della Filarmonica di Vienna, composta dai musicisti della Staatsoper
viennese. Così della Filarmonica Scaligera fanno parte i professori
dell’Orchestra del Teatro. Se oggi l’orchestra del Teatro alla Scala è in grado
di affrontare con sicurezza assoluta il teatro di Richard Wagner, di Richard
Strauss, lo si deve anche alla passione con cui è stato coltivato e sviluppato
il repertorio sinfonico, grazie al fondamentale apporto, appena ieri, di
maestri come Claudio Abbado, Carlo Maria Giulini, Riccardo Muti e, oggi, Daniel
Barenboim.
Non poteva esserci preludio più felice e beneaugurante per
l’imminente stagione della Filarmonica della Scala, del concerto del 30 ottobre
scorso, che ha segnato il ritorno di Claudio Abbado sul podio della Filarmonica,
in occasione dei festeggiamenti per il compleanno dell’amico e compagno di
studi degli anni di formazione, Daniel Barenboim. Era il 9 giugno 1986 quando
Claudio Abbado diresse per l’ultima volta l’orchestra da lui fondata…
Al cuore del festoso concerto del ritorno a “casa” di
Claudio Abbado, vi è stata la sesta sinfonia di Gustav Mahler, compositore che
il maestro milanese ha esplorato sin dagli esordi negli anni 60, ben prima che
il tempo di Mahler fosse ancora venuto. Le note della terza sinfonia, solista Lucia Valentini
Terrani, risuonarono nel primo concerto della Filarmonica della Scala.
Il concerto inaugurale 2012-2013 ha segnato altresì il
ritorno di Cecilia Bartoli dopo una lunga assenza, protrattasi per quasi
vent’anni. Il soprano ha scelto un
programma in cui spiccavano autentici gioielli di Haendel, come l’aria “ Lascia
la spina” dal “Trionfo del tempo e del disinganno”, e l’ “Exsultate, Jubilate”
composto da Mozart a Milano nel 1773 in occasione del suo ultimo viaggio in
Italia. Cecilia Bartoli, sorretta
da una ineccepibile tecnica vocale per il repertorio barocco, si è potuta avvalere del suntuoso
accompagnamento approntato dal Maestro Barenboim, che ha altresì esaltato,
nelle pagine di Haendel, il virtuosismo delle prime parti della Filarmonica Scaligera,
come l’oboe di Fabien Thouand ed Augusto Mianiti, nonché la tromba di Francesco
Tamiati. La serata si è conclusa con una esecuzione tesa, romanticamente
notturna e dal sapore drammatico della sinfonia 40, k.550, di Mozart.
(Note a cura di Carlo Schiavoni)
(Note a cura di Carlo Schiavoni)
Nessun commento:
Posta un commento