giovedì 26 giugno 2014

"I MIEI FILM" di Arianna Niero: “Lo sconosciuto del lago” – Alain Guiraudie



Un giallo che racconta i dettagli più intimi della comunità gay.
Il film si svolge in un’unica location, un lago appunto nel sud della Francia,
luogo di ritrovo per omosessuali che cercano contatti intensi e fugaci.
La macchina da presa, nel bosco adiacente, riprende fin nei minimi i dettagli ogni genere di rapporti sessuali: orali, anali, di gruppo, guardone compreso…
Un ragazzo, Frank, s’invaghisce dell’uomo più bello e desiderato della spiaggia, Michel, ma, una sera, per caso, lo vede uccidere il suo attuale amante.
Nel frattempo Frank stringe amicizia con un uomo triste e solitario che si tiene sempre in disparte. Frank, nonostante abbia paura di Michel, non resiste alla passione (In assenza di un qualunque emozione e sentimento, sembra solo attrazione fisica/animale) e inizia una relazione sessuale con lui.
Nel frattempo, un commissario di polizia comincia a frequentare il lago per indagare sulla morte dell’ex amante di Michel, intuendo che non si è trattato di un incidente.
Alla fine tutto precipita, Michel sentendosi messo alle strette uccide in modo efferato altri uomini, per ultimo il commissario che stava arrivando alla verità.
Cala il buio, Frank si salva e Michel sparisce per sempre.
Nonostante le immagini oggettivamente violente, umori e sangue, il film rimane freddo e raggelante. Dopo l’ennesimo close up sull’ennesima penetrazione quasi ti annoi. Al 66° Festival di Cannes ha vinto la Queer Palm e il premio per la regia Un Certain Regard.
Se la scommessa del regista era di fare un film che raccontasse, con immagini esplicite, il sesso promiscuo e la morte violenta, rimanendo sempre distante, glaciale e imperturbabile: possiamo dire che l’ha vinta.



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