mercoledì 10 aprile 2013

LA GRANDE MUSICA

Parsifal di Richard Wagner al Festival di Pasqua di Salisburgo; 23 marzo- 1 aprile 2013

Richard Wagner-Parsifal; Saechsische Staatskapelle Dresden; Direttore: Christian Thielemann; regia: Michael Schulz; scene e costumi: Alexander Polzin; Parsifal: Johann Botha; Kundry: Michaela Schuster; Gurnemanz: Stephen Milling; Amfortas e Klingsor: Wolgang Koch.
Coproduzione: Semper Oper, Dresda; Teatro Real, Madrid; Beijing Music Festival.


Quando nel 2011 i Berliner Philharmoniker annunciarono che non avrebbero più proseguito la loro collaborazione con il festival di Pasqua di Salisburgo, pochi avrebbero scommesso sulla sopravvivenza del glorioso festival, fondato da Herbert von Karajan.
I Berliner lamentavano le costrizioni subite nella programmazione artistica di un festival basato su finanziamenti privati, per il 90 % del budget. A Baden- Baden, avrebbero trovato una maggiore libertà così da presentare un programma più ricco, più vario e informale di quanto non fosse stato possibile fino ad allora. Così i Berliner decisero il divorzio ….

Con un vero colpo di teatro, degno degli impresari teatrali del tempo che fu, il sovrintendente del Festival di Pasqua di Salisburgo, Peter Alward, si assicurò la collaborazione della Statskapelle di Dresda, e del suo direttore musicale, Christian Thielemann. La Statskapelle di Dresda è tra le orchestre nobili d’Europa, depositari della nostra eredità culturale, risalendo le sue origini al 1548.  Oggi la Staatskapelle di Dresda è l’orchestra dal suono “tedesco” per eccellenza. Lo dimostra ancora una volta nel Parsifal, che ha inaugurato la nuova era del festival pasquale di Salisburgo, sotto la direzione del Maestro Christian Thielemann: gli archi sfoggiano un suono brunito senza eguali; caldi suonano i legni; limpidi gli ottoni.  Orchestra e direttore sembrano avere già instaurato una intesa profonda: “Il tempo qui diventa spazio” canta Gurnemanz; ogni sensazione temporale si annulla per lo spettatore di questo Parsifal; le quasi due ore del primo atto sembrano pochi minuti così come i sessanta minuti del terzo atto, attesa la dimensione rarefatta in cui il Maestro Thielemann cala l’opera. Tutto il cast può dare il meglio di sé, tanto più che il Maestro si dimostra al contempo un ottimo accompagnatore delle voci, visto l’equilibrio raggiunto tra buca e palcoscenico. Stephan Minning si dimostra autorevole Gurnemanz per tenuta vocale e presenza scenica;  degno della massima ammirazione  è Wolfgang Koch, capace di affrontare entrambi i ruoli di Amfortas e Klingsor, giungendo altresì stremato al termine della rappresentazione; Johann Botha , nella parte eponima, non brilla certo per doti di attore; anzi sul palcoscenico sembra quasi muoversi a fatica, ma sfoggia appieno il timbro eroico, richiesto dalla parte; Michaela Schuster è una Kundry ideale e di rara intelligenza musicale. I ruoli secondari sono cantati con assoluta proprietà di stile e di fraseggio, a cominciare dalla “Fanciulle Fiore”, capeggiate da Eva Liebau. Ottimi infine  entrambi i cori della Semper Oper e della Bayerische Staatsoper.
Deludente è invece la realizzazione scenica di Michael Schulz, ispirata ai criteri del teatro di regia. Nel primo atto i cavalieri del Gral si muovono in tute da astronauti….; né le idee, a cominciare dalla identificazione tra Amfortas e Klingsor, appaiono compiutamente realizzate.  

(Note a cura di Carlo Schiavoni)
 
Parsifal di Wagner al Festival di Pasqua di Salisburgo: Eva Liebau guida le " Fanciulle Fiore". La scena, nel secondo atto,  è dominata da un budda e da statue che rimandano alla classicità. (crediti fotografici: ufficio stampa - Festival di Pasqua di Salisburgo)




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