Arriveranno gli scoiattoli clandestini di Dado Schapira ad agosto nelle valli ampezzane?
PROGETTO : “Scoiattoli
clandestini INVASIONE”, di Dado Schapira
DATA PREVISTA : Agosto 2013
SOGGETTO: 1.000 sagome a forma di scoiattolo in
metallo policromo o cartoncino trattato
LUOGO: Boschi attorno e sui confini alla Valle
d’Ampezzo - Veneto - Italia
GENERE: progetto site specific e
performance con percorso open-air
CONCEPT: Piccoli scoiattoli clandestini, tanti , invadono i boschi. Metafora
dell’appropriazione del territorio, dell’operosità, del viaggio, della fuga,
dell’ammiccamento. Si comportano come nei sentieri della vita reale: spaventati
od intraprendenti. Metafora dell’esistenza.
Alcune sagome, mascherate in incognito forse riusciranno a violare il
territorio Cortinese ??, dove possono entrare solo come piccoli clandestini !!
L’artista pone l’accento sulla conservazione di un
patrimonio naturale, e sul rispetto per
un ecosistema, dandone una lettura apparentemente ludica che comunica in
modo più immediato e contemporaneo un messaggio educativo di grande attualità.
Giocando con le parole sulle sagome si mette in risalo,
con ironia, anche il problema della clandestinità, in ogni luogo, visto spesso
a torto come pericolosa “invasione”di estranei sulle nostre terre.
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Il bosco: silenzi, odori, buio, luci
filtranti. Luogo prediletto dagli animali. Un mondo ovattato, misterioso,
libero.
Territorio di conquista dell’uomo da sempre,
lotta per la vita.
Le sagome di “Scoiattoli clandestini INVASIONE” sono lì ,
fermi ed ammiccanti, guardinghi e beffardi nella loro immobilità. Perfettamente
a loro agio, colorati ed appesi ad alberi dalle cortecce importanti.
Appesi dall’uomo come conquista
sull’animale, l’eterno compiacimento, in questo caso dell’artista, di dominare
uno spazio chiuso e vibrante come il bosco, per
allontanare come sempre le paure.
Ma il gioco in questo caso è più
complesso: 1.000 scoiattoli diventano
un’ ”INVASIONE ” incontenibile, sfuggono di mano, servono da monito per chi li
osserva:
….. noi abitiamo qui, la nostra casa, la nostra vita, la nostra libertà,
dipendono da te essere umano.
…..Osservami, rispettami, non mi prendere, lasciami andare, non siamo
clandestini!Rispetta la mia casa …. Abito qui …..
ed alcuni aggiungono …. anche se siamo
CLANDESTINI non disturbiamo nessuno ….
E’ questo è il vero grande messaggio dei
1000 piccoli invasori disseminati nei sentieri, pronti a proseguire il loro
viaggio in altri luoghi, in altre valli e montagne felici di accoglierli!!.
Pronti a trasformarsi da “INVASORI clandestini” a messaggeri per la
salvaguardia delle specie, della natura, della vita ovunque essa sia.
L’artista, da sempre itinerante, si fa
accompagnare da questi piccoli animali vivaci ed operosi, nell’estremo
tentativo di ritrovare nel verde intenso dei boschi, quella pace che oggi, in
questo mondo, può solo tentare di
costruire intorno a sé.
I suoi piccoli amici clandestini, come affettuosamente
“li chiama” l’artista, rappresentati come sagome dai caratteri volutamente
infantili, in quanto i maggiori fruitori del “gioco” dovrebbero essere i
bambini, portando gli sci in spalla, ai piedi, passeggiano con la piccozza ed
arrampicano con le corde, "gironzolano" scodinzolano contenti nei
boschi fra le montagne, sono liberi e nello stesso tempo attaccati al loro mondo con
fili, che non servono ad imprigionarli come vorrebbe l’uomo, ma rappresentano
il loro legame a questi luoghi, sono felici di essere stretti a questi boschi
perché sono il loro mondo. Fili tesi verso l esistenza.
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