domenica 23 marzo 2014

"I MIEI FILM" di Arianna Niero "Cesare deve morire" - Paolo e Vittorio Taviani



Un film documentario con immagini di una tale forza poetica e di una tale bellezza, da lasciare senza fiato. Concedendomi un’iperbole, posso dire di essermi commossa già ai titoli di testa. All’interno del carcere di Rebibbia viene messo in scena il Giulio Cesare di William Shakespeare. La macchina da presa segue le prove e la vita di un gruppo di carcerati. Gli uomini possono così comprendere fino in fondo, e sulla propria pelle, che i sentimenti e le emozioni che regolano la nostra vita, passione, odio, rabbia, paura, sono da sempre sono gli stessi, memoria cellulare di ogni essere umano.
La sintesi perfetta e memorabile, che racchiude il bisogno profondo dell’uomo di trascendere se stesso, è la frase di uno dei protagonisti (fine pena: mai) quando, al termine della rappresentazione, torna in cella e i secondini chiudono alle sue spalle una pesante porta di ferro:

“Adesso che ho conosciuto l’arte, questa cella mi sembra una prigione”.

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