"Romèo et Juliette" di Hector Berlioz
Direttore: James Conlon; coreografia; Sasha Waltz; scene: Pia Maier Schriever, Thomas Schenk e Sasha Waltz; costumi: Bernd Skodzig
Corpo di ballo del Teatro alla Scala; protagonisti nelle sere del 28 e 29 dicembre sono stati Aurélie Dupont e Hervè Moreau
Teatro alla Scala: 28 dicembre 2012-8 gennaio 2013- coproduzione con Operà National di Parigi e Deutsche Oper di Berlino
Che “Romeo e Giulietta” o meglio “ Romèo et Juliette” di
Hector Berlioz (1803-1869), inauguri la stagione di balletto 2012-2013, non
deve trarre in inganno. Diciamolo subito: “ Romèo et Juliette” non è un
balletto.
Non è una sinfonia: “ Romèo et Juliette” contiene parti cantate; non la si può tuttavia assimilare ad
un opera o a un oratorio. Alla composizione di “Romèo et Juliette”,Berlioz si
potè dedicare, senza preoccupazioni materiali, grazie al dono di 20.000
franchi, ricevuto da Nicolò Paganini: “ Beethoven spento non c’era che Berlioz
che potesse farlo rivivere” Il compositore definì la sua creazione “ Symphonie
avec choers”. Così veniva allora definita in Francia la “Nona sinfonia” di
Beethoven. Ma le differenze tra le due composizioni, non potrebbero essere
maggiori. Successivamente, il compositore scelse come sottotitolo “ Symphonie
dramatique”. Berlioz fu genio visionario: possiamo in questo assimilarlo a
Richard Wagner. Come Wagner, aggiungiamo noi, Berlioz aspirò all’opera d’arte totale. Dunque
la (con)fusione di generi non può stupire. Ai contemporanei di Berlioz tale commistione di generi
dovette apparire incongrua; alla sensibilità di noi moderni, è motivo di
fascino. Le esecuzioni di “ Romèo et Juliette”, vivente Berlioz, furono rare;
alla scomparsa del suo creatore, “Romeo et Juliette” uscì al repertorio.
La coreografia dell’allestimento scaligero, in coproduzione
con l’Operà di Parigi e la Deutsche Oper di Berlino, è affidata a Sasha Waltz, nata
a Karlsruhe nel 1963, che si è affermata in questi ultimi anni come massima
esponente del teatro danza raccogliendo l’eredità di Pina Bausch. Sasha Waltz
non è nuova alla commistione di generi: si è imposta altresì come
regista-coreografa di teatro in musica. Paradigmatico in questo senso
l’allestimento di “Dido and Aeneas” di Henry Purcell, da lei curato nel 2005,
per la Staatoper unter den Linden di Berlino. Il sipario, con potente effetto teatrale, si
alza su una grande piscina in cui si immergono i ballerini della sua compagnia
“ Sasha Waltz and guests”.
“Romèo et Juliette” segna altresì il gradito ritorno sul
podio scaligero di James Conlon: la sua ultima apparizione risale alla stagione
2009-2010 allorchè diresse un memorabile “Rigoletto” in cui assunse pieno
rilievo quella parola scenica che tanto stava a cuore a Verdi. Di un tale
concertatore e direttore abbiamo sentito la mancanza, in occasione della
recente ripresa di “Rigoletto” affidata a un giovane sudamericano…..
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