martedì 8 gennaio 2013

La Grande Musica

"Romèo et Juliette" di Hector Berlioz
Direttore: James Conlon; coreografia; Sasha Waltz; scene: Pia Maier Schriever, Thomas Schenk e Sasha Waltz; costumi: Bernd Skodzig
Corpo di ballo del Teatro alla Scala; protagonisti nelle sere del 28 e 29 dicembre sono stati Aurélie Dupont  e Hervè Moreau
Teatro alla Scala: 28 dicembre 2012-8 gennaio 2013- coproduzione con Operà National di Parigi e Deutsche Oper di Berlino


Che “Romeo e Giulietta” o meglio “ Romèo et Juliette” di Hector Berlioz (1803-1869), inauguri la stagione di balletto 2012-2013, non deve trarre in inganno. Diciamolo subito: “ Romèo et Juliette” non è un balletto. 


Non è una sinfonia: “ Romèo et Juliette”  contiene parti cantate; non la si può tuttavia assimilare ad un opera o a un oratorio. Alla composizione di “Romèo et Juliette”,Berlioz si potè dedicare, senza preoccupazioni materiali, grazie al dono di 20.000 franchi, ricevuto da Nicolò Paganini: “ Beethoven spento non c’era che Berlioz che potesse farlo rivivere” Il compositore definì la sua creazione “ Symphonie avec choers”. Così veniva allora definita in Francia la “Nona sinfonia” di Beethoven. Ma le differenze tra le due composizioni, non potrebbero essere maggiori. Successivamente, il compositore scelse come sottotitolo “ Symphonie dramatique”. Berlioz fu genio visionario: possiamo in questo assimilarlo a Richard Wagner. Come Wagner, aggiungiamo noi, Berlioz  aspirò all’opera d’arte totale. Dunque la (con)fusione di generi non può stupire.  Ai contemporanei di Berlioz tale commistione di generi dovette apparire incongrua; alla sensibilità di noi moderni, è motivo di fascino. Le esecuzioni di “ Romèo et Juliette”, vivente Berlioz, furono rare; alla scomparsa del suo creatore, “Romeo et Juliette” uscì al repertorio.

"Didone ed Enea" di Henry Purcell per la regia di Sasha Waltz, realizzato nel 2005. E' il prologo; il sipario si apre; i ballerini appaiano, agli occhi degli spettatori, immersi in una grande piscina....(crediti fotografici: Staatsoper unter den Linden@Sebastian Bolesch)


La coreografia dell’allestimento scaligero, in coproduzione con l’Operà di Parigi e la Deutsche Oper di Berlino, è affidata a Sasha Waltz, nata a Karlsruhe nel 1963, che si è affermata in questi ultimi anni come massima esponente del teatro danza raccogliendo l’eredità di Pina Bausch. Sasha Waltz non è nuova alla commistione di generi: si è imposta altresì come regista-coreografa di teatro in musica. Paradigmatico in questo senso l’allestimento di “Dido and Aeneas” di Henry Purcell, da lei curato nel 2005, per la Staatoper unter den Linden di Berlino. Il sipario, con potente effetto teatrale, si alza su una grande piscina in cui si immergono i ballerini della sua compagnia “ Sasha Waltz and guests”.

“Romèo et Juliette” segna altresì il gradito ritorno sul podio scaligero di James Conlon: la sua ultima apparizione risale alla stagione 2009-2010 allorchè diresse un memorabile “Rigoletto” in cui assunse pieno rilievo quella parola scenica che tanto stava a cuore a Verdi. Di un tale concertatore e direttore abbiamo sentito la mancanza, in occasione della recente ripresa di “Rigoletto” affidata a un giovane sudamericano…..

(Note a cura di Carlo Schiavoni)

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