sabato 16 marzo 2013

IL GRANDE CINEMA: ARGO



Ovvero….

Quannocevoccevò.

Per chi fosse nato lontano dalla Capitale e necessitasse quindi un’ulteriore traduzione, questa potrebbe essere qualcosa tipo: Ooooooooh…. Ci voleva proprio!!
Come ormai saprete, Argo è stato strapremiato agli Oscar. E qui noi pseudointenditori potremmo storcere il naso e infilare una graziosa collanina di luoghi comuni sui film migliori che non vincono mai, e i film commerciali americani, e via andare.
E invece, sapete cosa vi dico? 
Secondo me Argo è un BELLISSIMO film!
Assumendo, infatti, che ognuno di noi (chi scrive, ma sicuramente anche chi legge) abbia un lavoro, o comunque, un’occupazione quotidiana diversa dall’andare al cinema, se ne trae che andare al cinema sia per noi un divertimento. Un’evasione dalla nostra quotidianità e dalle nostre più o meno normali vicende. O no?
Almeno, per me è così: il cinema è, o meglio vorrei che fosse, sempre, Puro Piacere.
Con questa premessa, beh, non potete non vedere Argo. È intrattenimento e distrazione all’ennesima potenza.
La storia è piuttosto nota: Iran, 1980, colpo di Stato iraniano e salita al potere di Khomeini, con annessi e connessi. Tra i connessi, la presa in ostaggio degli addetti dell’ambasciata americana, un piccolo gruppo dei quali, sfuggito alla cattura, si nasconde in casa dell’ambasciatore canadese.
Poi basta, non vi racconto più nulla, perché, se qualcuno di voi eventualmente fosse ignorante come me, magari non conoscerebbe, o non ricorderebbe, come andò avanti e poi come finì la storia. E quindi, perché rovinargli la suspense? In fondo l’ignoranza dovrà pur servire a qualcosa!
Il film si vede fino all’ultimo secondo col fiato sospeso, è girato bene e riesce perfettamente a trasmettere a chi guarda la tensione crescente de protagonisti. I personaggi sono credibilissimi, così come l’ambientazione Anni Settanta: vestiti, capelli, musica, gestualità.
Forse, volendogli trovare a tutti i costi un difetto, il meno credibile di tutti è proprio Ben Affleck (protagonista e regista). Non che reciti male, ma è un po’ troppo modello bellone americano moderno, almeno rispetto agli altri. Vedere foto per credere...


Tra gli altri personaggi, vorrei segnalare specificamente, anche se tutto sommato il tempo in cui si vede non è moltissimo, l’ambasciatore canadese, interpretato (ho studiato, chevvicredete) dall’attore Victor Garber.
E qui scatterà in molti di voi il famoso Embè? Ossia, chi mai sarà ‘sto tizio?
Il tizio, ossia l’attore, è nient’altri che il gentile signor Thomas Andrews di Titanic. Avete presente, quello che, ad iceberg già incocciato e catastrofe già in atto, risponde all’esclamazione sbruffona dell’armatore “Questa nave non può affondare!!” pronunciando con la massima pacatezza la famosa frase “È fatta di ferro, signore. Quindi può affondare. E affonderà”. Massì, dài, quello che alla fine dà a Rose il suo giubbotto salvagente e mentre la nave affonda se ne sta lì a fumare nel salottino ammirando i quadri alle pareti!
Insomma, secondo me quando vedrete Argo vi verrà in mente. Ecco, lui è bravo, credibile, un bel personaggio.
Morale, se non l’avete visto e lo trovate ancora in giro, andare a vederlo. Di più, aggiungo un altro consiglio: se c’è un film che vale la pena di vedere in una di quelle terrificanti multisale con gli schermi mega e tutti i gadget, ecco, direi che è questo. Di solito io personalmente le multisale le detesto, ma per questo film faccio un’eccezione.

Alla prossima!

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