giovedì 7 marzo 2013

La Grande Musica
Falstaff di Giuseppe Verdi
Direttore: Daniel Harding; regia: Robert Carsen; scene: Paul Steinberg; costumi: Brigitte Reiffenstuel
Coproduzione con Royal Opera House, Londra; Canadian Opera Company, Toronto
Teatro alla Scala: dal 15 gennaio al 12 febbraio 2013



Falstaff  ebbe la sua prima assoluta al Teatro alla Scala il 9 febbraio 1893 per un totale di ventidue rappresentazioni. Falstaff rappresenta una summa dell’arte verdiana e, come scrisse Hanslick, all’indomani della prima, “un pezzo di storia della musica”.
Si può dunque capire quali obblighi abbiano il Teatro ed il suo direttore musicale nei confronti di un tale capolavoro. Ne fu ben conscio Arturo Toscanini che diresse Falstaff , per la prima volta, nel 1899; poi , ininterrottamente, negli anni dal 1921 al 1929, protagonista Mariano Stabile.   Ne raccolse l’eredità Victor De Sabata, dirigendo Falstaff negli anni 1935, 1936 ,nel 1942 ed infine tra il 1950 ed il 1952, avendo sempre come protagonista Mariano Stabile. In anni più recenti fu Riccardo Muti a volere eseguire Falstaff a cadenze regolari nelle stagioni scaligere. Muti lo diresse nello storico allestimento di Giorgio Strehler, che fu tenuto a battesimo nel 1980 da Lorin Maazel. Quel lontano 7 dicembre 1980 , direttore artistico Francesco Siciliani, segnò altresì il debutto, nei panni di Falstaff, di Juan Pons, baritono tra i massimi degli ultimi decenni.

Se Strehler e Frigerio ambientarono Falstaff tra le cascine lombarde, oggi il geniale regista Robert Carsen ne rispetta l’ambientazione “british”, ma ne sposta l’orizzonte temporale in avanti, svolgendosi l’azione scenica negli anni ’50. Carsen inventa una regia dal ritmo teatrale perfetto: così , nel secondo atto, l’interno dell’osteria della Giarrettiera diventa un “ gentlemen club”;  la sala nella casa di Ford, si trasforma in una sgargiante cucina americana degli anni del boom economico…
Non possiamo fare a meno di lodare tutto il cast: Ambrogio Maestri è semplicemente Falstaff, tale è l’identificazione del cantante con il personaggio verdiano da lasciarci ogni volta ammirati. Una fastidiosa febbre ha impedito a Maestri di portare a termine le recite previste: Bryn Terfel ha vestito i panni di Falstaff in sua sostituzione, dimostrando non comuni doti di attore, voce baritonale corposa ed una assoluta padronanza della lingua italiana….Carmen Giannattasio è una lirica Alice; Baniela Barcellona abbandona i ruoli tragici rossiniani per vestire i panni di Mrs. Quickly. Nelle repliche, Marie Nicole Lemieux sorprende per le doti vocali e la verve conferita al personaggio di Quickly. Deliziose sono entrambe le coppie di innamorati: Irina Lungu e Francesco Demuro cosìccome  Ekaterina Sadovnikova ed Antonio Poli. Fabio Capitanucci e Massimo Cavalletti, come Ford, si sono dimostrati ragguardevoli cantanti attori.
L’attuale direttore musicale non sembra invece ritenere che tra i suoi compiti istituzionali rientri la direzione di quella Bibbia musicale quale il Falstaff è… Solo così si spiega la scelta di un direttore come Daniel Harding, il quale si rivela estraneo allo spirito di Verdi, pur conducendo l’orchestra della Scala ad una prova di alto virtuosismo: il che fa ben sperare per le future prove verdiane del maestro britannico.

(Note di Carlo Schiavoni)

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