mercoledì 7 ottobre 2015

LA GRANDE MUSICA: TURANDOT DI PUCCINI ALLA SCALA

Turandot di Giacomo Puccini; direttore: Riccardo Chailly; regia di: Nikolaus Lenhoff; Turandot: Nina Stemme; Calaf: Aleksandrs Antonenko; Liù: Maria Agresta; Timur: Alexander Tsimbaliuk
Teatro alla Scala- maggio 2015

di Carlo Schiavoni


Il tenore Aleksandrs Antonenko, qui con il coro scaligero, ha vestito i panni del principe Calaf nella serata di inaugurazione di expo alla Scala. (crediti fotografici: Teatro alla Scala@Brescia&Amisano)  



Turandot di Giacomo Puccini ha segnato l’inizio della direzione musicale di Riccardo Chailly alla Scala; proprio Giacomo Puccini sarà una presenza costante nei prossimi cartelloni scaligeri e nelle serate inaugurali del 7 dicembre degli anni futuri.
Per l’occasione, il Maestro Chailly opta per il finale approntato da Luciano Berio nel 2000 in sostituzione del finale di Alfano, o meglio del finale entrato nel repertorio corrente, chè il finale, originariamente concepito da Alfano, alla Scala non fu mai eseguito. Le battute lasciate da Puccini furono 133; Berio ne aggiunge 174, forte dell’esperienza delle sue trascrizioni di Boccherini, di Schubert, delle arie da salotto di Verdi. Il Maestro Chailly evidenzia, nella sua concertazione,  la cultura europea del compositore Puccini, rimarcandone la conoscenza dei geni suoi contemporanei quali Igor Stravinsky e Richard Strauss. E’ tuttavia un peccato che una tale ragguardevole direzione non raggiunga una adeguato equilibrio tra buca e palcoscenico, macchiata, come è, da eccessi sonori. Ne fa le spese, in primis, Nina Stemme, straordinaria in Wagner, ma in palese difficoltà in un ruolo al di fuori del proprio repertorio d’elezione. Aleksandrs Antonenko affronta di forza il ruolo di Calaf. Pallida Liù è infine Maria Agresta. L’allestimento firmato da Nicolaus Lenhoff reca senz’altro l’impronta del grande regista, ma è di forte matrice tedesca. Sorge il dubbio che sia più adatto a Brecht e al Berliner Ensemble che a Puccini e alla Scala.

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