martedì 27 ottobre 2015

StorieReali presenta: INTERVISTA A NICOLETTA FRIGERIO

                                                   
                                   Varcando i confini del gioiello


“ STRUTTURA . OLTRE” 2010
Da un masso di Alabastro sono state ricavate 6 lastre
scolpite e incise  a comporre un’installazione
Lastra n°4 Cm 35x45 x 2,5



 “Indossai un orecchino di Tinguy e uno di Calder per dimostrare la mia imparzialità fra l’arte surrealista e quella astratta”


Peggy Guggenheim 


Tra il 1940 e 1970, Dalì creò una collezione di 30 gioielli, pezzi particolarmente complessi e alcuni di essi hanno delle parti mobili. Il più famoso di questi, il Cuore Reale è realizzato in oro, ha 46 rubini, 42 diamanti e quattro smeraldi incastonati ed è fatto in modo che il centro del gioiello batta come fosse un vero cuore. Dalì disse che senza la presenza degli spettatori, questi gioielli non compierebbero appieno la funzione per cui sono stati realizzati. Chi li guarda è di conseguenza il vero artista. Il gioiello scultura, interpretato e valutato come autentica e autonoma opera d’arte, espressione della ricerca e della personalità di artisti del passato e contemporanei, è sganciato dalle cosiddette arti minori applicate o decorative o dai gioielli tradizionali firmati Bulgari o Cartier e dagli stilisti d’alta moda. 
Le opere e la ricerca di Nicoletta Frigerio, rientrano e si collocano perfettamente in questo ambito creativo e storico e in continua evoluzione, anche se in Italia, nonostante le pubblicazioni e le prestigiose mostre estere, si stenta ancora a riconoscerne l’identità e l’apprezzamento dovuti. 


Di tutti i processi che mettono in evidenza i controversi rapporti tra l’arte contemporanea e l’ordine stabilito e i radicati pregiudizi all'interno di queste dinamiche, quello del 1927 di Brancusi e i doganieri americani rimane un classico, in quanto la causa da risolvere, è stata quella di definire, dal punto di vista legale, che cos'è un’opera d’arte. Lo scultore spedisce L’Oiseau dans l’espace. I materiali grezzi e gli utensili vengono definiti come oggetti inclassificabili di origine industriale e non un’opera d’arte. Brancusi vincendo la causa contribuisce a minare le basi delle concezioni antiquate della scultura, fondata sul mestiere ben fatto e la fedeltà al modello. 

Lo stesso rischio potrebbero correre le sculture gioiello di Nicoletta Frigerio, creazioni complesse dalle forme eterogenee e dalla varietà infinita di materiali, alcuni appena abbozzati, altri perfettamente levigati, difficili da collocare come opere d’arte convenzionali o prendere come il risultato di un lavoro manuale. 
Il suo percorso, parte da lontano, dall'architettura attraverso la scultura, per poi approdare alle sculture gioiello, parte integrante di una ricerca, di una riflessione sullo sviluppo del lavoro e del sapere, o piuttosto di come i saperi e le tecniche si sono concretizzati in forme materiali. 

Per Nicoletta Frigerio, l’arte contemporanea è prima di tutto, come lo è stato per Brancusi, il laboratorio in cui si è formato il nostro complesso rapporto con la materia e la luce dell’ambiente in cui viviamo, non solo un fatto personale o di moda. 
Sconfinando nel microcosmo delle sculture gioiello, la scultrice è consapevole di risollevare la spinosa ed irrisolta questione tra arte e pubblico, il tentativo di trovare una strada percorribile, un accordo possibile tra l’artista che ricerca e un osservatore sempre più distratto e lontano, come già scriveva Cezanne, riferendosi a un’arte che deve analizzare se stessa. 

Sprofondando nel paesaggio naturale e culturale, umano e tecnico, reale e astratto, accresce l’urgenza e sorge la necessità di strumenti critici, di dare significato ai gesti e alla ricerca di senso. 
Ogni scelta di materiale, che sia alabastro o cera, oro o ottone, qualunque archetipo o simbolo espressi nella forma, si traducono così in un’ininterrotta narrazione da parte dell’autrice, in una ripresa d’interrogazione sul mondo e sul proprio progetto, che assume inevitabilmente carattere etico. 




Mediterraneo-Attraverso: pane e potere” 2014
4° Concorso “Gioielliin fermento” menzione KLIMT02
Frammento di specchio rosa molato e pane bruciato

In equilibrio tra immaginazione e tecnica, la materia rivendica un proprio processo e autorigenerazione autonomi, come tu stessa scopri ogni volta, che non c’entra con l’elogio del caso di Duchamp ma neppure con l’automatismo surreale o il dripping di Pollock. Puoi spiegare meglio questo processo misterioso tra intuizione e metamorfosi? 
Non so quanti artisti si pongano il problema quando operano, il percorso creativo diventa “processo” quando si vogliono analizzare i passaggi e in certi casi è proprio durante un’intervista! 
La sperimentazione tecnica per me avviene senza un vero e proprio riferimento all’atto creativo, è un procedimento curioso ed esperienziale, un bagaglio che viene archiviato nella memoria da cui attingere in automatico quando si pone la necessità di una scelta.
La materia - scelta poi come strumento e simbolo - e Il pensiero sono componenti che si amalgamano quasi provenissero da luoghi, atmosfere, “file” differenti, affiorano separatamente, si congiungono per analogia o contrasto, in una sorta di movimento a spirale – adoro le galassie - come in un ologramma rotante che si restringe in un nucleo completo. 
Prove e varianti, possibilità nelle panoramiche… Poi lascio e, tempo permettendo, riscopro il lavoro come non mio - seleziono faticosamente: odio le mie lentezze nelle scelte e quando il tempo non c’è…le odio ancora d più.
La scelta definitiva è come una liberazione, uscire da un involucro sordo.


A Milano, in via Sant’Andrea, a Palazzo Morando, si è appena inaugurata la mostra: “Gioielli di Gusto”, una raccolta di esemplari storici e lavori contemporanei. Una delle prime rassegne in Italia su modello di precedenti internazionali; emblematico il caso al Primo museo del gioiello a Vicenza curato da Alba Cappellieri, già docente di design gioiello al Politecnico ed esperta del settore per la Triennale di Milano. Anche in questo caso non ti sei limitata a una ricerca formale ma hai interpretato il tema in chiave antropologico sociale, esaltando il sale come l’elemento più prezioso. Forma e contenuto sempre in prima linea? 
La forma senza un senso…non ha senso, i miei gioielli-scultura esistono in coerenza alla mia ricerca artistica che non vuole confini di nessun tipo. Indossare un gioiello oggi non è solo per esibire un bell’oggetto prezioso. Connotandosi a linguaggi dell’arte il gioiello contemporaneo va scelto per una serie di simboli, significati che rappresentino un concetto, esporre un oggetto che ci rappresenti, che esprima un pensiero intimo.


La materia in tutte le sue declinazioni, ha sempre avuto un’evocazione predominante di significati e una carica di fisicità potente, che ti hanno permesso di abolire il colore. Basta ricordare le lastre irregolari di alabastro candido, simili a conchiglie giganti levigate dal mare. Come giustifichi quest’assenza cromatica o meglio la rinuncia all'aggiunta del pigmento artificiale?
Ogni volta sembra che sia la materia scegliere me, sembra si presenti lì, statica, inerme e in attesa di qualche cosa o qualcuno che passando le dia un senso. 
Per esempio: I grossi sassi per lo più ovali di alabastro, scalpellati grossolanamente ancora sporchi di terra nera, accatastati vicino alle voragini scavate nella collina da cui erano stati tolti, confrontando le rude superficie con i tradizionali merletti lavorati nei secoli dagli artigiani del “trasparente” mi sono apparsi come un mistero assurdo …
Nel momento in cui in un laboratorio artigiano dove tutto, tutto era coperto da uno strato di biancore quasi abbagliante - compreso il maestro artigiano che stava rifinendo con estrema attenzione dei piccoli fori di un flauto di alabastro-bardiglio: ho avuto un tuffo al cuore.
Il passaggio è stato dalla storia scontata di una materia nota per la sua sola trasparenza, alle possibili vibrazioni sonore che senza la grande esperienza dell’artigiano nella scelta della pietra e della sua struttura non avrebbe mai emesso.
Il transfert della scoperta di una materia conosciuta e l’intuizione di un percorso da realizzare controcorrente rispetto un’immagine scontata – la trasparenza dell’impiego artigianale – ha avuto subito uno scopo rivelatore, non solo dimostrare che nulla è come sembra, ma smantellare l’assurdo concetto contemporaneo di valutare e ciò per l’immagine esteriore, apparente, qui poteva essere dimostrato andando contro il luogo comune. 
In quelle 6 lastre tagliate da un unico sasso, indagate scavando con varie ‘frese” (è impossibile usare lo scalpello con questa pietra!) per fare affiorare la struttura poligonale della materia, scoprivo adagio, insieme alle figure che affioravano, la magia della trasformazione. 
Questa esperienza ha dato al lavoro una risposta, una sorta di sicurezza alla forma cercata, la composizione chimica della materia, essendo costruita da trasformazioni chimiche e carbonatazioni in reticoli poligonali, con formule e diagrammi molecolari precisi, ha dato alla creatività sperimentale quasi una conferma scientifica: così scoperta, materia, simbolo e significato etico son diventate un unico tra tecnica, ragione e inconscio.


Mediterraneo-Attraverso” 2014
Girocollo Bronzo  pendente di  Alabastro e pane bruciato, cm 8x7,5

La dimensione internazionale dell’arte sembra essere indifferente a qualsiasi principio di solidarietà, se non sul piano della spettacolarità e della strumentalizzazione. La tua ricerca pur nella sua originalità, vuole fare a meno del superfluo per avvicinarsi alla natura delle cose. È compito anche dell’artista esprimere attraverso il suo lavoro questa urgenza etica?
Sono d’accordo sull'indifferenza e di certo, nel concreto, l’arte è meno importante della responsabilità di chi governa o gestisce i poteri…Comunque sappiamo che nella comunicazione immagini di oggetti vistosi, appariscenti attraggono e distraggano da problemi importanti.
L’artista nel suo lavoro esprime un proprio messaggio e il gioiello contemporaneo, soprattutto all'estero, è molto ispirato ai linguaggi più diretti dell’arte, quindi l’artista con un argomento considerato non più tanto ‘frivolo’ come il gioiello può essere testimone con una sua posizione precisa; un motivo in più per esprimere in un oggetto abitualmente ‘estetico’ un messaggio sottile ma anche forte per chi lo sa leggere: nel tema Mediterraneo Attraverso, partito con la realizzazione di oggetti composti a forma di ‘gemma’ di specchio molato e pane bruciato, l’argomento con il suo riferimento pone un punto d’attenzione sul dramma dei profughi che cercano la sopravvivenza ma trovano la negazione massima. Un argomento che infatti ho sviluppato oltre che nei gioielli in scultura e in alcuni libri d’artista. 


Mediterraneo-Attraverso: pagine di pane”
Libro d’artista 2015
Fogli di Alpacca e acrilico, mappa del bacino del Mediterraneo,
lama di vetro e pane bruciato  


Nel suo manifesto per il Bauhaus, Gropius dichiara che non vi è né “artista professionale” né separazione tra arte e artigianato. Spesso per quanto riguarda il tuo lavoro, si citano le arti applicate, ma non dovrebbe essere superflua e a rischio d’interpretazione questa esigenza di parallelismi e paragoni? 
Con il Bauhaus, il Futurismo, ecc, è stato riconosciuto valore a tutte le manifestazioni creative con spirito artistico valido nelle arti figurative, nelle arti applicate e nel design 
Anzi per il grande pubblico la creatività libera nei complementi d’arredo o nel design suggerisce a volte una chiave di lettura alla comprensione dei linguaggi d’arte.


Provenendo dall'architettura tu stessa, hai conservato, un procedimento razionale, una concretezza del fare, che nulla toglie alla sperimentazione e all'aspetto immaginifico. Non hai mai deviato da questo background? 
Direi che sono i momenti iniziali programmatici che mi aiutano nella ricerca, automaticamente organizzati nelle fasi da un metodo acquisito - scaletta schematica, schizzi disegni, qualche modello ma rari perché è proprio nell'organizzare forme materiali nell'insieme che cerco e poi mi perdo, o meglio perdo la razionalità di tempi e metodi predisposti dal progetto, ossia troppo scontati - lo scontato è riferito a soluzioni già usate, quindi senza la suggestione della scoperta - : so quando inizio ma non so quando finisco con certezza.
Non decido mai cosa vorrei realizzare, solo in fase di selezione alla fine torno ad organizzare. 
Nella composizione dei gioielli e per i montaggi decido dopo una serie di fotografie provvisorie – che mi servono come ‘ punto di vista altro’, non mio, alla visione-decisione finale. 

“Mediterraneo - Attraverso: zolle” 2014
Girocollo, pendente e Zolla in fusione a cera persa d’Argento 925,
Zolle di Alabastro, pane bruciato, resina


Duchamp ha affermato che se ha fatto dell’alchimia è stato senza sapere di farlo e che, se si ci lascia
guidare dalla materia, raramente si viene tratti in inganno. Anche nel tuo caso, mi sembra che si tratti 
di una profonda adesione all'essenza e alla superficie della materia?
Il fattore tempo gioca un ruolo fondamentale nel tuo lavoro. Le tue lune in argento, per esempio, oscillano tra arcaico e fantascienza, anche se nulla di quello che crei, sembra nuovo, vergine ma già carico di storia e vissuto. Come attui questa sospensione?
Il fattore “tempo-tempi” pervade tutto il mio modo, anche complicato, di organizzare il mio tempo.
Forse la risposta sta nel profondo dei ‘tempi senza risposta’, incertezze di una fede ormai non più corrispondente a nessuna risposta, di una profonda insicurezza nei confronti della scienza, che ci aspettiamo sia esatta, che studia un futuro senza avere ancora risposte del passato.
Tuttavia dal passato abbiamo testimonianze, reperti che sembrano parlare di esperienze ed essere ancora le nostre. Preistoria, i misteri di Stonehenge, l’Archeologia misteriosa di Colosimo, Carnac, le fasi della Luna, Anelli lunari, Spirali -Galassie- Simboli- Zolle-; risposte: Frammenti-di…sogno ?!

  
Cosa consigli a un giovane artista che vuole creare sculture gioiello? Essere autodidatta sperimentando sul campo? Andare a bottega come un tempo? Trovare una propria identità ed affidarsi collaborando ad un esperto artigiano? 
Un giovane (artista) che si accosta al gioiello-scultura, credo veda questa scelta come una mediazione di “fare arte” e riuscire ad affermare un proprio linguaggio attraverso le possibilità espressive con l’impiego di molte materie ‘accessibili’ 
Le scelte spaziano tra la sperimentazione diretta con l’impiego delle materie e mettersi alla prova con la manualità, necessità di un apprendimento delle tecniche e la realizzazione autonoma dei lavori; oppure l’alternativa del design con studio e verifica del disegno, delegando la realizzazione ad esecutori: due approcci completamente diversi che dipendono proprio dall'attitudine creativa e/o dall'indole progettuale differenti e personali. 
In entrambi i casi molto importante una buona base tecnica che rende indipendente e diretta la verifica delle idee, successive esperienze di aggiornamento presso scuole specializzate, all'estero dove sono molto aperti nella ricerca di linguaggi espressivi, tendenze stilistiche e scoperte tecniche con grande scelta di docenti artisti–autori importanti.

http://www.agc-it.org/designers/434/nicoletta-frigerio/my-work.html
http://gioiellinfermento.com/?attachment_id=1160

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