venerdì 7 dicembre 2012

La Grande Musica

La Filarmonica della Scala

La Filarmonica della Scala durante un concerto diretto dal maestro Semyon Bichkov (fotografia@ Luca Piva)


La stagione della Filarmonica della Scala che si  è inaugurata lunedì 3 dicembre non sarà una stagione
qualsiasi: ricorrono infatti i trenta anni dalla fondazione. L’orchestra Filarmonica nacque, per iniziativa di Claudio Abbado nel 1982, su modello della Filarmonica di Vienna, composta dai musicisti della Staatsoper viennese. Così della Filarmonica Scaligera fanno parte i professori dell’Orchestra del Teatro. Se oggi l’orchestra del Teatro alla Scala è in grado di affrontare con sicurezza assoluta il teatro di Richard Wagner, di Richard Strauss, lo si deve anche alla passione con cui è stato coltivato e sviluppato il repertorio sinfonico, grazie al fondamentale apporto, appena ieri, di maestri come Claudio Abbado, Carlo Maria Giulini, Riccardo Muti e, oggi, Daniel Barenboim.

Non poteva esserci preludio più felice e beneaugurante per l’imminente stagione della Filarmonica della Scala, del concerto del 30 ottobre scorso, che ha segnato il ritorno di Claudio Abbado sul podio della Filarmonica, in occasione dei festeggiamenti per il compleanno dell’amico e compagno di studi degli anni di formazione, Daniel Barenboim. Era il 9 giugno 1986 quando Claudio Abbado diresse per l’ultima volta l’orchestra da lui fondata…
Al cuore del festoso concerto del ritorno a “casa” di Claudio Abbado, vi è stata la sesta sinfonia di Gustav Mahler, compositore che il maestro milanese ha esplorato sin dagli esordi negli anni 60, ben prima che il tempo di Mahler fosse ancora venuto.  Le note della terza sinfonia, solista Lucia Valentini Terrani, risuonarono nel primo concerto della Filarmonica della Scala.

Il concerto inaugurale 2012-2013 ha segnato altresì il ritorno di Cecilia Bartoli dopo una lunga assenza, protrattasi per quasi vent’anni.  Il soprano ha scelto un programma in cui spiccavano autentici gioielli di Haendel, come l’aria “ Lascia la spina” dal “Trionfo del tempo e del disinganno”, e l’ “Exsultate, Jubilate” composto da Mozart a Milano nel 1773 in occasione del suo ultimo viaggio in Italia. Cecilia Bartoli, sorretta da una ineccepibile tecnica vocale per il repertorio barocco, si è potuta avvalere del suntuoso accompagnamento approntato dal Maestro Barenboim, che ha altresì esaltato, nelle pagine di Haendel, il virtuosismo delle prime parti della Filarmonica Scaligera, come l’oboe di Fabien Thouand ed Augusto Mianiti, nonché la tromba di Francesco Tamiati. La serata si è conclusa con una esecuzione tesa, romanticamente notturna e dal sapore drammatico della sinfonia 40, k.550, di Mozart.

(Note a cura di Carlo Schiavoni)

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