domenica 8 dicembre 2013

LA GRANDE MUSICA: Ottava Sinfonia di Gustav Mahler- Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi; Direttore Riccardo Chailly; Milano, 21 e 23 novembre 2013


Il Maestro Riccardo Chailly qui sul podio della Filarmonica della Scala (crediti fotografici: Teatro alla Scala@Marco Brescia) 

L’esecuzione dell’Ottava sinfonia di Gustav Mahler, tenuta a battesimo dal compositore stesso il 12 settembre 1910 a Monaco di Baviera, detta anche sinfonia dei mille per lo stuolo di esecutori che essa richiede, ha segnato uno dei vertici della presente stagione dell’orchestra sinfonica Giuseppe Verdi di Milano.
Le note dell’Ottava sinfonia di Mahler risuonarono a Milano, per l’ultima volta, negli anni ottanta; l’esecuzione fu allora affidata alla benemerita e mai abbastanza compianta orchestra della RAI di Milano, per la direzione del Maestro Riccardo Chailly.  Il concerto allora si tenne in un tendone da circo, chiamato, all’epoca,  “Palatrussardi”. L’ottava sinfonia di Mahler avrebbe dovuto segnare altresì il ritorno di Claudio Abbado sul podio della Scala nell’ottobre 2012. Ma gli squilibri dell’affascinante sinfonia, lo spinsero ad accantonare il progetto e ad optare per la sesta sinfonia del compositore boemo.
Ed è proprio il Maestro Riccardo Chailly, a testimonianza di una indiscussa fede Mahleriana, che l’orchestra Verdi ritrova sul proprio podio, dopo otto anni di assenza. Non si possono tacere i progressi che le condizioni d’ascolto hanno compiuto, in questi decenni, a Milano chè l’attesissimo concerto è stato ospitato al Centro Congressi MI. CO,eretto alla vecchia Fiera e descritto dalle cronache come tra i più grandi d’Europa.
E tuttavia, l’acustica della grande sala, nonostante la conchiglia in legno che circonda l’orchestra, rimane insoddisfacente. Troppo forte è il rumore dell’impianto di condizionamento; il suono degli archi non giunge nitido; sono invece chiari e nitidi gli ottoni. Un vero peccato che non sia stato sfruttato per l’occasione il Teatro degli Arcimboldi, la cui acustica calda meglio si adatta a tali esecuzioni sinfoniche. Se l’esecuzione risulta avvincente, lo si deve all’ entusiasmo  e alla fede mahleriana del maestro Riccardo Chailly, la cui visione unitaria dell’opera fa dimenticare agli ascoltatori quanto essa sia problematica. Si pensi solo alla disparità dei testi musicati: se il primo movimento è dedicato al Veni Creator Spiritus, il secondo movimento è permeato da uno dei vertici assoluti della poesia: il finale del Faust di Goethe. Ricordiamo che Riccardo Chailly fu , per lunghi anni, alla guida del Konzertgebouw di Amsterdam, orchestra mahleriana per eccellenza. Dello stuolo di esecutori, citeremo , oltre all’orchestra Verdi, il coro sinfonico di Milano, il coro di voci bianche della Verdi, lo splendido coro Orfeon Donostiarra.  Tra i solisti spiccano il possente basso Samuel Joun; il baritono Markus Werba  e le voci femminili di Riccarda Merbeth, Lioba Braun , Manuela Uhl.

Carlo Schiavoni

Nessun commento:

Posta un commento